Pablo Echaurren su Controcultura

Un libro che è la summa e il tesoro dell’Archivio storico della stampa Underground di Ignazio Maria Gallino: “scoperta del corpo, militanza, collettivi di autocoscienza, leaderismi, riprendersi la vita le città la musica, fascinazione della violenza, colorare l’esistenza, antiautoritarismo, contestazione globale, marginalità, guerriglia urbana, viaggi in India, spontaneismo, organizzazione, ecologia, operaismo, assenteismo, autonomia, erba, anti-concezionali, controinformazione, autodifesa, corteo, piccolo gruppo, libertà sessuale, divorzio, aborto, nomadismo, comuni agricole, diritto all’ozio, disciplina, “mo’ che il tempo s’avvicina”, creatività, 

“una risata vi seppellirà”, orgoglio della diversità, “addavenì”, assemblea, rifiuto del lavoro, emozioni e mozioni, “il privato è politico”, tenerezza, “duri e puri”, comunismo, libertarismo, antifascismo, populismo, dogmatismo,” il rosso vince sull’esperto, massimalismo, “cloro al clero”, rivolta e rivoluzione, “il pane e le rose”, antipsichiatria, antiedipo, medicina democratica, self help, lotta armata, buco, riflusso… ecc. ecc., questa serie di antinomie e altro ancora sono gli ingredienti della miscela “anni settanta”, laddove, se da un lato la violenza in piazza è il dato più vistoso, dall’altro fioriscono segni di mutamenti radicali ed esistenziali, che hanno contribuito a cambiare il volto della nostra società”.

Pablo Echaurren